Che siamo proprietari di un cane o un gatto ha poca importanza importanza, l’alimentazione è sempre uno dei primi fattori a cui pensiamo quando vogliamo migliorare le condizioni di salute del nostro compagno di vita. Questa considerazione non è passata inosservata alle aziende mangimistiche, che negli ultimi anni hanno infatti incrementato moltissimo l’offerta di alimenti per animali domestici e in particolare, tra le tante proposte, hanno introdotto prodotti specifici per razza. La domanda da porsi ora è… tutto ciò ha veramente senso? Figuratevi se non dovevo dire la mia!
Vedendo un Rottweiler e un Chihuahua si può facilmente immaginare che effettivamente possano sussistere delle differenze non soltanto fisiche, ma magari anche metaboliche tra i due soggetti. Ciò risulta certamente più difficile considerando invece un Labrador e un Golden per esempio (e in effetti essendo entrambi Retriever ci sta!). Con i gatti poi è probabilmente ancora peggio: non so bene spiegare il motivo, ma negli ultimi anni la cultura felina sta prendendo piede, soprattutto in riferimento all’etologia e alle esigenze specifiche dei gatti, anche in ambito alimentare. Ovviamente, non per questi motivi dobbiamo per forza credere a tutto quello che ci viene proposto. Proviamo quindi a far luce su ciò che c’è realmente di vero sul legame tra alimentazione e razze.
Partiamo dalle basi
Come sempre partiamo dalle basi. Prima di pensare alle eventuali specificità di razza, è necessario riflettere sulle necessità di specie. Purtroppo, ci concentriamo troppo spesso su specificità estreme senza considerare se le nostre scelte alimentari hanno delle buone fondamenta. Riassumiamo quindi i punti fondamentali.
🐶 CANI
- Sono dei carnivori opportunisti;
- Nella loro dieta, non sono sempre necessari gli amidi;
- Sono sempre necessarie proteine di origine animale;
- La loro prima fonte energetica sono i grassi animali (non le proteine) e dopo vengono gli amidi.
🐱 GATTI
- Sono dei carnivori obbligati;
- Nella loro dieta, NO assoluto agli amidi;
- Sono sempre necessarie proteine di origine animale;
- La loro prima fonte energetica sono i grassi animali;
- Gli alimenti umidi sono da preferire a quelli secchi.
Se, e solo se, queste regole basilari vengono rispettate nell’alimentazione di tutti i giorni, allora possiamo passare a discutere di specificità di razza eprodotti specifici per razza.
Quando parliamo di particolarità di razza dobbiamo distinguere tra specificità fisiche, metaboliche, per arrivare a quelle che purtroppo si manifestano a causa di una selezione non sempre efficace. Ciò significa che non vi dovete aspettare che tutte le razze abbiamo una specificità, ma solo alcune. Accontentatevi di avere già un cane o un gatto speciale, non serve che sia anche esigente, non diventate matti o ossessivi.
Iniziamo dalle specificità morfologiche, fate attenzione parliamo sia di cani che di gatti!
Le specificità morfologiche
1. La testa e la bocca
Partiamo subito da uno degli argomenti più scottanti, la forma della bocca. Purtroppo, alcune razze sono state selezionate per raggiungere una forma della testa cosiddetta neotenica.
La neotenia è il fenomeno evolutivo per cui negli individui adulti di una specie permangono caratteristiche morfologiche e fisiologiche tipiche delle forme giovanili. Occhi tondi e grandi, naso schiacciato, testa rotonda sono le caratteristiche tipiche dei brachicefali, i soggetti di cui stiamo parlando nello specifico.
La brachicefalia non è una caratteristica prevalentemente canina, ma compare anche in alcune razze di gatti: il Persiano, il British Shorthair, l’Exotic Shorthair, il Bombay, l’Himalayano e lo Scottish Fold. Le razze di cani brachicefali normalmente più note sono invece: il Bulldog (nelle varie declinazioni), il Boxer, il Chihuahua, il Cavalier King, il Boston Terrier, il Dogue de Bordeaux e sicuramente qualcuna che non ricordo (anche tra i gatti). Questa tipica forma della testa limita purtroppo le capacità masticatorie del soggetto, anche se la consistenza dei cibi e la grandezza dei pezzi può migliorare o peggiorare la condizione. Ovviamente non esiste una regola fissa, dipende da quanto si manifesta tale condizione.
Non so se lo sapete, ma esiste una nota marca di mangime industriale che ha prodotto delle linee specifiche per razza. Per esempio, per cercare di dare una soluzione a questo problema nei gatti persiani, è stata studiata una crocchetta a forma di mandorla. In realtà, un’alimentazione umida e biologicamente appropriata sarebbe più che sufficiente.
Quindi l’alimentazione specifica nelle razze caratterizzate da brachicefalia è quella che predilige e favorisce una corretta masticazione e comportamento alimentare. Si guarda quindi alla forma, ma comunque la sostanza deve esserci, mi raccomando!
2. Il pelo
Il tipo di pelo può influenzare l’alimentazione, principalmente per una questione meccanica e soprattutto nei gatti. I gatti a pelo lungo spesso, ma non sempre, manifestano un problema abbastanza fastidioso, quello dei boli di pelo che si formano nello stomaco e vengono rigurgitati in giro per casa. Alcune volte creano un disagio tale da dover essere addirittura rimossi chirurgicamente. La formazione di boli dipende da due cose principalmente:
- dalla mole di pelo persa (con lo spazzolamento regolare si riduce molto questo problema);
- dalla quantità di leccamento.
Purtroppo, non esistono tecniche alimentari o alimentazioni particolari che facciano perdere meno pelo al gatto e il leccamento dipende a sua volta da molti fattori, tra cui anche quelli ambientali. Possiamo quindi solo aiutare il bolo di pelo a superare lo stomaco ed entrare nell’intestino per poter essere espulso con le feci.
Esistono dei prodotti in commercio che favoriscono questa operazione, normalmente hanno lo scopo di ammorbidire le feci e lubrificare il bolo. Ci aiutano alcuni olii e alcune fibre e anche un’alimentazione umida. In generale comunque le paste funzionano bene, sul mercato ne trovate di addizionate per scopi duplici quali espulsione di boli e miglioramento del sistema immunitario, oppure espulsione di boli e modulazione della fame. L’importante è scegliere bene leggendo gli ingredienti e individuando un prodotto anche grazie al supporto di un esperto. Mi raccomando, se il gatto manifesta un leccamento eccessivo è necessario indagarne le cause, che però potrebbero essere anche ambientali non solo cliniche.
Per i cani invece, il tipo di pelo modifica l’alimentazione in maniera quasi impercettibile, tranne forse per i cani da acqua il cui pelo necessita di olii e Omega 3 per essere sempre lucidissimo. Parlando di cani però vorrei approfondire due temi.
- Il primo, la lacrimazione: si pensa che in alcune razze, come i Maltesi, la lacrimazione abbondante e le conseguenti macchie al pelo dipendano esclusivamente dall’alimentazione. Purtroppo, non è così, quindi alimentare questi cani, per esempio, solo con pesce o tacchino per cercare di mantenerli candidi non ha senso, così come dargli integratori specifici per questo scopo. Ciò non vuol dire che la lacrimazione non debba essere presa in considerazione come sintomo di eventuale intolleranza alimentare e di conseguenza indagata, vuol dire soltanto che l’indagine dovrà soffermarsi sul soggetto e sul tipo di lacrimazione, indipendentemente dalla razza. Capisco che non sia piacevolissimo esteticamente avere un “cane bianco macchiato”, ma il problema spesso è proprio il bianco, non la lacrima.
- Il secondo, sempre per restare sul tema “cane bianco”, riguarda la leggenda metropolitana per cui a questi soggetti non vadano dati alimenti o olii arancioni per non far diventare il pelo rosso. Ecco, è una leggenda metropolitana e basta!
3. La forma fisica
Ci sono razze sia di cani che di gatti che tendono a ingrassare molto velocemente e razze che hanno difficoltà a mettere su peso, specialmente in alcune fasi della vita. Purtroppo, non è facile definire con precisione quale sia la strada migliore da seguire. Si noterà facilmente che anche all’interno di queste razze la variabilità è molto alta. Sicuramente è molto più semplice gestire razze con la tendenza ad ingrassare, perché basterà fargli fare una buona attività fisica e non sovralimentarli. Nelle razze che prendono peso con difficoltà invece la questione non è così semplice, sarà necessario trovare il motivo per cui l’aumento è lento e con pazienza cercare di lavorarci. Purtroppo, in questi casi spesso si presentano anche situazioni concomitanti, come intolleranze o infiammazioni, che non permettono di comprende bene l’origine del problema. Non crediate quindi che il Labrador sia grasso perché è un Labrador, lo è perché mangia molto!
Le specificità metaboliche
Passiamo quindi alla parte meno “facile” della questione, cioè quella legata alle specificità metaboliche. Un argomento leggero leggero!
Ci sono casi in cui si pensa sia normale che la maggior parte dei soggetti di una certa razza manifestino reazioni dermatologiche o problemi gastroenterici, ma è veramente così? La risposta è… dipende. È vero che si riscontrano sintomatologie specifiche in determinate razze, ma non è una certezza che questo accada. La maggioranza degli studi sulla dermatite atopica, per esempio, è stata effettuata sul West Highland White Terrier, perché è una razza in cui questa patologia si presenta frequentemente. Questo non vale soltanto per intolleranze e allergie: in razze come il Pastore Tedesco o lo Schnauzer spesso si riscontrano infatti sindromi da malassorbimento di vitamina B12 (che adesso sappiamo essere legate anche a gravi disbiosi intestinali).
Ma perché succede? Perché purtroppo spesso la selezione non ha affrontato questi problemi, ma ha perseguito soltanto uno scopo puramente estetico. La scelta di utilizzare in riproduzione soggetti che manifestavano anche solo lievi, ma costanti, sintomi e di ridurre il numero di riproduttori selezionati ha portato a “fissare” determinate caratteristiche. Inoltre, la situazione è aggravata dal fatto che l’attenzione nei confronti dell’alimentazione in gravidanza, allattamento e svezzamento (la fase più delicata) non è ancora così diffusa. Tutto questo, porta quindi al peggioramento di una predisposizione soggettiva. Soprattutto, le cause di determinate manifestazioni si possono sovrapporre: una dermatite da intolleranza alimentare sarà data da una reale sensibilità del soggetto, oppure da uno svezzamento scorretto, o da entrambe le cause? Lo stesso vale per eventuali sensibilità intestinali.
Alimentazione e prodotti specifici per razza: un’illusione?
Come si gestiscono queste situazioni allora? Esiste veramente un’alimentazione e dei prodotti specifici per razza? Non esattamente. Il modo corretto di affrontare questi problemi, indipendentemente dalla razza, è quello di sviluppare un protocollo soggettivo alimentare per verificare le sensibilità, o migliorare l’apporto di determinati nutrienti (gli Omega 3, per esempio). E ammettiamolo, è molto più facile fare tutto attraverso una dieta naturale. Attenzione, non tutti i Bulldog Francesi sono intolleranti al pollo e non tutti i Main Coon al manzo! Ricordiamoci sempre che ogni soggetto è unico e come tale va considerato.
Facciamo ora un breve elenco delle sensibilità per razza che è possibile gestire mediante l’alimentazione (ma non solo):
- I Dalmata soffrono spesso di calcoli di urati d’ammonio;
- Gli Schnauzer in miniatura sono inclini al colesterolo alto;
- I Labrador diventano facilmente sovrappeso;
- Gli Husky possono soffrire di dermatiti zinco-dipendenti;
- I gatti a pelo lungo come gli Himalayani possono formare più boli di pelo;
- Razze di gatti giganti hanno problemi ortopedici e, a causa della loro taglia, richieste energetiche più elevate;
- I persiani hanno anche molte più probabilità rispetto ad altre razze di sviluppare calcoli alla vescica.
Dopo tutte queste disquisizioni, allora ha veramente senso utilizzare quei prodotti indicati per razza? Non lo vedrete mai uscire dalla mia penna! Ciò che ha senso è studiare il soggetto in maniera da capire come la sua personalità e indole si incastrano con il suo metabolismo, tenendo anche sempre in considerazione che se è il frutto di una determinata selezione dobbiamo prestarci attenzione. Anche perché altrimenti… come farebbero i meticci? Cosa mangerebbero? Il cane prima di tutto è un cane ed è necessario gratificare e garantire la copertura di tutti i suoi bisogni e fabbisogni, sempre (così come il gatto!).