La dentizione e il benessere dei denti

benessere dei denti

Dentizioni e denti. Si parla sempre di masticazione, ma molto poco, o non come vorremmo, di denti e benessere della bocca. Quindi via: parliamo dentizione e benessere dei denti. Vi avviso già che questo sarà un articolone tosto, da veri scienziati. Tutti pronti? Iniziamo!

La masticazione nei mammiferi

Nei mammiferi, la dentizione riflette i diversi adattamenti della dieta. Quando analizziamo il tipo di occlusione tra mascelle e mandibole, possiamo comprendere il modo in cui i denti si usurano (quindi che tipo di alimento il soggetto ha mangiato) e come è avvenuta la masticazione. La sequenza di impiego e la modalità di movimento delle mascelle sono infatti influenzate dal tipo di cibo e di denti. Una sequenza tipica inizia con la mandibola che si muove verso l’alto e all’indietro, in modo che i denti anteriori mordano il pezzo di cibo; segue quindi un movimento verso l’alto e in avanti atto a tagliare e frantumare il cibo.

L’articolazione mandibolo-mascellare di molti mammiferi è flessibile, completa e non identica per tutti. Nei carnivori mustelidi (la famiglia di lontre, tassi, puzzole, visoni, donnole ecc.) per esempio, la fossa glenoide presenta bordi anteriori e posteriori che bloccano il processo articolare della mandibola, in modo che a volte le due parti del cranio non possono essere separate. Questi animali sono quindi costretti ad una masticazione “su-giù”, utile per tagliare la carne e frantumare le ossa. In sostanza, non riescono a fare movimenti laterali, ma soltanto verticali; questo è ciò che succede anche nei nostri cani e gatti domestici.

Muscoli e ossa specializzati dell’apparato masticatorio

Esistono diversi movimenti mandibolo-mascellari, i quali richiedono muscolature specializzate in base al tipo di movimento e conseguenti modificazioni morfologiche delle ossa del cranio.

I muscoli che muovono la mandibola sono pari e insistono attorno a due perni, i condili mandibolari. I denti superiori sono portati dalla mascella, che è fissata al cranio. Per frantumare e triturare il cibo viene generata una forza di compressione stringendo la mandibola (che è mobile) contro la mascella (che invece è fissa). Muscoli temporali, masseteri e pterigoidei medi sono i muscoli che sollevano la mandibola, mentre pterigoidei laterali o esterni la spostano in avanti e lateralmente (come abbiamo visto, non nel caso dei carnivori).

La struttura del cranio forma intorno alle vie nasali e alle orbite “un’armatura” che trasmette le sollecitazioni prodotte dalla masticazione dalla mascella alla sommità e ai lati del cranio. È per questo motivo che per far alzare le orecchie ai cuccioli li si fa masticare! Le pesanti arcate sopraccigliari, dette tori sopraorbitari, si sono evolute in modo particolare per trasmettere questa forza e possono quindi essere considerate parte integrante dell’apparato masticatorio.

dentizione e masticazione

Un po’ di vocaboli importanti

Prima di procedere nel nostro studio sulla dentizione, scopriamo insieme il vocabolario del dente:

  • Formula dentaria: numero di denti per tipologia
  • Dentatura anteriore: incisivi e canini
  • Dentatura posteriore: premolari e molari
  • Dentatura post-canini: premolari e molari
  • Incisivi sporgenti: incisivi che protrudono orizzontalmente dalla fila di denti
  • Cuspide: protuberanza sporgente sulla superficie del dente che svolge un ruolo nella demolizione del cibo. Dimensione, forma e affilatezza delle cuspidi forniscono indizi sulla dieta di un animale.
  • Cresta: sporgenza allungata sulla superficie del dente associata alla funzione di tagliare o spezzare.

I denti

Ogni dente ha una forma diversa in base alla funzione che deve svolgere, ma possiamo indentificare comunque alcune parti comuni a tutti i denti:

  1. Le cuspidi, che servono a bucare il cibo;
  2. Le creste, che connettono le cuspidi e hanno la funzione di tagliare il cibo;
  3. I bacini, che servono a frantumare o macinare il cibo.

Passiamo quindi ai tipi di denti. Ne esistono quattro: incisivi, canini, premolari e molari. Generalmente, incisivi e canini servono solo ad afferrare o catturare il cibo, mentre molari e premolari ad elaborarlo. Nello specifico:

  • I premolari anteriori sono in genere semplici denti foranti;
  • Gli intermedi sono adibiti al taglio;
  • I molari posteriori frantumano o macinano.
dentatura gatto

L’alimentazione influenza la dentatura

Il tipo di dieta modifica e specializza la dentatura sia dal punto di vista della formula dentaria che della forma stessa del dente. Le varie forme morfologiche dei denti hanno nomi molto complessi, quindi cerchiamo di semplificare la questione riassumendo brevemente le principali funzioni e i rispettivi denti utilizzati.

Denti utilizzatiFunzione
4° premolare superiore e 1° molare inferioreIn molti carnivori (ma non tutti), sono grandi e a forma di lama, sono chiamati denti carnassiali e servono per tritare e tagliare il cibo
Incisivi e caniniBloccare e uccidere la preda
IncisiviIngestione e pulizia del cibo (portare dentro alla bocca)
Premolari e molariSminuzzare il cibo schiacciando, tagliando e tritando
CaniniMinaccia ed esibizione
Incisivi (canini)Grooming

Ma dove vuoi andare a parare Pizzutti con questo pippone sui denti? A noi interessa solo sapere come mantenerli sani e forti. Lo so, ma fidatevi di me: conoscere la forma e la funzione dei denti ci fa comprendere meglio quale sia il tipo di dieta ideale e di conseguenza, poiché la natura difficilmente lascia qualcosa al caso, anche come mantenere in salute la dentatura stessa.

La dentatura di un carnivoro

dentatura carnivoro

I denti di cani e gatti domestici

Nel caso di cani e gatti, tuttavia, la mano dell’uomo scombina un po’ la situazione e la variabilità morfologica tra razze fa sì che non tutti i carnivori domestici riescano a masticare correttamente e seguire una dieta “da predatore”.

Parlando di salute dei denti, il primo modo per mantenere il tartaro sotto controllo è proprio masticare! Non per forza tutto il giorno oggetti durissimi, ma anche soltanto masticando la carne durante il pasto. Quindi no, non è vero che le diete umide peggiorano il tartaro, lo fanno solo se non promuovono la masticazione.

Esigenze particolari? Troviamo soluzioni alternative

Abbiamo già parlato delle particolarità e delle attenzioni che dobbiamo osservare in caso di soggetti che, a causa della loro conformazione morfologica, hanno bisogno di alimentarsi in modi diversi o alternativi (leggi qui l’articolo).  Prendiamo sempre l’esempio dei brachicefali estremi, che sono molto limitati nel completare correttamente l’atto masticatorio. In questi casi, la salute dei denti è sicuramente da mettere al primo posto! Ma come fare? Se effettivamente non riusciamo a raggiungere un grado ottimale di masticazione, possiamo trovare soluzioni alternative, utilizzando per esempio prodotti a base di Ascophyllum Nodosum.

L’Ascophyllum Nodosum è un’alga bruna che prolifera nell’oceano Atlantico, conosciuta da tempo dalla comunità scientifica per le sue proprietà. A noi interessano i suoi componenti (come i polisaccaridi) che, interferendo con il processo di cristallizzazione e precipitazione dei sali minerali contenuti nella saliva, controllano un meccanismo fondamentale nell’innesco della carie e della gengivite e la deposizione del tartaro sopragengivale.

bocca brachicefalo

Prevenire (gentilmente) è sempre meglio che curare!

Attenzione però, io non sono una fan della pulizia preventiva e meccanica dei denti da parte dell’uomo nei confronti dell’animale, ritengo sia veramente poco gentile e rispettoso. Ricordiamo che comunque si tratta una manipolazione non particolarmente piacevole, non essendo naturale. Insomma, perché lavare i denti a cani e gatti quando si possono utilizzare alternative molto più rispettose?

Comprendo che in alcune situazioni sia effettivamente necessario, ma in molti altri casi possiamo effettivamente prevenire prima di curare, utilizzando semplicemente mangimi complementari (che chiameremo integratori), contenenti ingredienti utili (come l’alga sopracitata o enzimi, probiotici, fibre ecc). Io sono sempre per il prevenire (gentilmente) che è molto meglio che curare. Anche perché il deposito del tartaro ha a che fare con una predisposizione soggettiva, non è quindi indispensabile lavare per forza i denti a cani e gatti!

Il tartaro è il nemico?

Perché ci viene l’ansia per il tartaro? Ma prima di tutto, cos’è il tartaro? Il tartaro è il deposito duro che si trova sui denti, è lì a causa della saliva e consiste tipicamente in una miscela di carbonato e fosfato di calcio. Il tartaro in sé sarebbe anche innocuo, perché privo di germi, tuttavia, quando iniziano a proliferare formando biofilm e placca, il tutto diventa infetto. Ciò contribuisce così alle malattie periodontali, fornendo una superficie ruvida che ospita la placca. A differenza della placca, il tartaro è difficile da rimuovere dalla superficie del dente e richiede un trattamento veterinario. Per questo motivo è fondamentale cercare di evitarlo o contenerlo preventivamente.

tartaro denti cane

Anche la bocca ha il suo microbioma

Il problema sono quindi i batteri “cattivi” che colonizzano il tartaro. La bocca però ha già una flora batterica “buona” tutta sua, che aiuta a tenere a bada quella cattiva. Mantenere l’eubiosi del microbioma della bocca è il nostro obiettivo.

Non ci sono purtroppo al momento evidenze scientifiche riguardo l’effetto della dieta in questo ambito, sicuramente però massimizzare tutti i microbioti del corpo non può che fare bene anche alla salute della bocca (ovviamente non parlo delle crocchette). In alternativa, esistono prodotti che possiamo utilizzare come “integrazione” alla dieta e che ci vengono in aiuto.

Una dieta sana mantiene la bocca sana e fa bene ai batteri in loco, contribuendo a evitare brutte sorprese. Uno studio portoghese ha evidenziato l’esistenza di una correlazione tra endocardite e malattia parodontale. E chissà dove altro possono finire quei batteri malefici, magari in intestino, reni, fegato e polmoni? Provocando certamente altri problemi.

La salute dei denti fa vivere meglio

Insomma, la salute dentale di cani e gatti è fondamentale, come tra l’altro per tutti gli esseri viventi. Anche se attualmente le evidenze scientifiche (soprattutto riguardo a cani e gatti di piccola taglia) circa la dieta migliore per i problemi dentali non sono ancora ben definite, è chiaro che una dieta sana ed equilibrata migliori le condizioni di salute generale e quindi anche della bocca. La comunità scientifica concorda però all’unanimità circa la funzione positiva della masticazione nel mantenimento della quantità di placca e tartaro il più bassa possibile.

Per cui è facile trarre le conclusioni: una dieta biologicamente appropriata per le diverse specie (intuibile anche dal tipo di dentatura dei soggetti), che promuove la masticazione e presenta diverse consistenze degli alimenti, è ottimale per preservare nel tempo la salute e il benessere dei denti.

Sebbene sia chiaro che la masticazione di prodotti con una texture più dura limiti maggiormente il deposito di tartaro, i dati che confrontano ossa e snack di altri tipi non trovano differenze significative (tranne qualche modifica nel microbioma boccale). Il che supporta le nostre supposizioni: una dieta biologicamente appropriata masticabile, che sia cruda con ossa, cruda senza ossa o cotta, migliorerebbe potenzialmente in ogni caso le condizioni boccali.

Abbiamo quindi più scelte per gestire la salute dei denti, soprattutto in quelle razze (come i cani e i gatti brachicefali) non propense a masticare a lungo o a masticare elementi eccessivamente duri. Insomma, soluzioni flessibili e che possono essere applicate a tutti esistono. Un piccolo sforzo in termini di tempo e organizzazione da parte nostra può aiutare enormemente i nostri beniamini e la loro salute.

salute denti cane

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